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Le opere di Marika Pozzi tolgono il fiato. Colpisce subito l’impatto prospettico inedito. Il materiale scelto per il dipinto è sempre frutto di un’accurata ricerca, sia che sia una lastra metallica, sia che sia un tessuto. Le raffinatezze cromatiche completano la sapiente composizione che rapisce l’osservatore, e lo trattiene nella vertigine della costruzione prospettica dell’opera.

 

Catalogo Galleria Farini, Arte Genova 2014

 

Robert o Dudine , Art Director, Galleria Farini

 

 

Il privilegio dell’artista, è la capacità di cogliere il significato di un’esperienza diversa dall’uomo comune e renderla tangibile. Disegnare, dipingere e modellare fanno parte del comportamento motorio umano: produrre qualcosa che prima non esisteva è certamente un’interessante esperienza artistica.

 

Catalogo Galleria Farini, Arte Genova 2014

 

Laura Rossi, Critico d’Arte

La materia non va sprecata ma usata con intelligenza, va presa sul serio. E' lavorando la materia che ci si misura artisticamente. La tecnica è intrigante e colpisce per la grandiosità dell'insieme. Visioni dinamiche in più dimensioni in un'espressione di creatività ormai assimilabile alle arti plastiche per un risultato a metà fra l'espressionismo e il futurismo. Lo spettatore si trova immerso in un ambiente che crea un'atmosfera dinamica, forte e materica. In queste opere si percepisce l'atmosfera che Marika vuole restituire, costruire, ed è sintomatico che abbia scelto la pittura per poter essere davvero libera.

 

Catalogo Galleria Farini, Bologna 2014

 

Laura Rossi, Critico d’Arte

 

 

 

 

L’Arte Contemporanea trova con Marika Pozzi un entusiastico cantore dei fasti architettonici e della loro opulenza.

La Storia dell’arte conserva opere figurative eccellenti nelle quali sono evidenti sfarzose ed emblematiche architetture. Dal Quattrocento in poi l’impianto architettonico diviene solenne per la rappresentazione dello spazio figurativo, ma con Marika Pozzi tale solennità si evince attraverso un gusto del tutto contemporaneo. Nella sua arte l’architettura non si fa artefice per delineare lo spazio, ma diviene essa stessa spazio rappresentativo, elemento figurale. Ogni opera è insieme spaziale e figurativa. Il segno si traduce in forma viva. Una visione che sfocia nello sfavillante esito di costruzioni altamente dinamiche. Attraverso una tecnica del tutto personale che si rivolge nell’uso di acidi, acrilici e smalti, l’artista diviene costruttrice e ricercatrice della struttura architettonica dove va ad incidere una complessa spazialità, fortemente eloquente nel gioco descrittivo degli elementi creati.

L’amalgama tonale delle opere viene realizzata con attenzione scrupolosa al fine di ottenere attraverso giochi di luce il massimo d’intensità chiaroscurale volta a creare un’atmosfera. Tutto pare nobilitarsi all’interno di un elegantissimo disegno, il quale genera un risultato di altissima precisione nell’assetto compositivo delle opere. Gli effetti volumetrici diventano portatori di atmosfere leggere ed ariose che, in correlazione alle originali prospettive, legano lo spazio degli spettatori a quello della rappresentazione, in una concezione unitaria ed irripetibile.
Particolarmente travolgenti sono gli arditi scorci in sottinsù delle strutture rappresentate, poiché mettono maggiormente a diretto contatto l’opera con il fruitore, facendolo sentire parte di essa. É uno spazio che l’artista ci permette di vivere dal di dentro. Ogni opera risulta cromaticamente brillante e olimpicamente maestosa. I riflessi di luce non vengono utilizzati per smaterializzare la composizione, anzi, distribuiti con particolare meticolosità vengono adoperati per dare alle forme un pieno risalto plastico, una sensuale e trionfale presenza.
La complessa articolazione prospettica delle opere con le monumentali architetture che cadono a filo dichiarano un evidente intento scenografico risolto dall’artista in maniera del tutto nuova. I minuziosi elementi che compongono la struttura delle opere, alimentati da audaci geometrie, incorporano un movimento coreografico e spettacolare, il quale dona un’eccezionale vitalità alle rappresentazioni. Ne sortisce così un’immagine di solare intensità che evoca splendori architettonici presenti anche nella nostra attualità. Le qualità delle diagonali prospettiche incise nella figurazione partecipano ad un gioco dove si assume e si mette in gioco il reale, il contingente, per nobilitarlo, trasfigurarlo, riorganizzarlo all’interno di un cosmo fantastico che è quello dell’arte, fatto di eroica grandezza, di gioiosa pienezza di sensi e di spirito.
Nello spazio indifferenziato del mondo esterno l’arte di Marika Pozzi evidenzia il miracolo del nuovo paesaggio urbano. Il corposo plasticismo delle strutture espresse artisticamente si esprime in accordo con il nuovo scenario cittadino. Volgendo uno sguardo filosofico verso l’arte della Pozzi non possiamo assolutamente ignorare che lo spazio architettonico è lo stesso vissuto della nostra giornata è lo spazio dell’essere nel mondo. Premesse fenomenologiche che fondano le proprie radici nell’esistenzialismo, così lo spazio dell’architettura si stacca dall’essere un luogo geometrico o proiezione ideale del pensiero dell’uomo, ma diviene recipiente, contenitore del nostro essere nel mondo, indistinguibile e indivisibile da noi stessi. Dal candore indefinito degli elementi architettonici Marika Pozzi sviluppa, quindi, una forma che vive e vibra anche nello spirito, con la stessa tensione e fremito costruttivo di cui si gonfiano le superfici e i volumi dipinti.

 

Critico d’arte Mattea Micello

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